Colpo di scena in Francia: si contavano i seggi mancanti a Marine Le Pen per la maggioranza assoluta ed è invece la gauche a trionfare, con il capo de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, che rivendica il governo: "Siamo pronti, Macron riconosca la sconfitta, ha il dovere di chiamare il Nuovo Fronte Popolare a governare". Il presidente Emmanuel Macron e la sua maggioranza uscente non crollano come previsto ma arrivano addirittura secondi davanti all'estrema destra del Rassemblement National di Marine Le Pen, la grande sconfitta dopo il patto di desistenza siglato nei giorni scorsi contro di lei. Tuttavia il Nuovo Fronte Popolare è lontano dal numero magico di 289 seggi necessari per la maggioranza assoluta, e il blocco di centro macroniano, a 168 seggi, è contrario a un’ alleanza che comprenda Mélenchon e i melenchoniani. "Questa è la domanda - insiste l'Eliseo - se una coalizione coerente sia possibile per raggiungere i 289 deputati". Una fonte ufficiale dell'Eliseo ha chiarito che Macron "aspetterà la strutturazione della nuova Assemblée Nationale per prendere le decisioni necessarie. Il presidente, nel suo ruolo di garante delle istituzioni, veglierà sul rispetto della scelta sovrana dei francesi". Intanto Macron ha chiesto al premier Gabriel Attal, che aveva annunciato per oggi le proprie dimissioni, di rimanere in carica "per il momento" allo scopo di "assicurare la stabilità del Paese".
Marine Le Pen, scura in volto, ieri sera è arrivata davanti alle telecamere in ritardo: "La nostra vittoria è soltanto rinviata - ha detto la leader del Rn - La marea sale, stavolta non è salita abbastanza alta ma continua a salire. Ho troppa esperienza per essere delusa da un risultato nel quale noi raddoppiamo il numero di deputati", sono state le sue poche parole nella notte che doveva segnarne il trionfo e l'inizio della lunga marcia verso il 2027. Sul palco del quartier generale del Rassemblement è comparso anche un Jordan Bardella che ha subito denunciato le "alleanze contro natura" fra i macroniani e la sinistra, che secondo lui hanno provocato la sconfitta del suo partito: "Purtroppo - ha detto - l'alleanza del disonore e i piccoli accordi elettorali fra Macron e Attal con l'estrema sinistra privano" gli elettori di un governo del Rn e "gettano la Francia nelle braccia di Mélenchon". Poi ha reso omaggio, con poca convinzione, "alla dinamica di cui gode il Rassemblement che l'ha portato in testa al primo turno" e gli consente comunque di ottenere un numero storico di deputati.
Nuovo Fronte Popolare: 182 seggi
Ensemble (maggioranza di governo uscente): 168 seggi
Rassemblement National: 143 seggi
Républicains e diversi di destra: 60 seggi
R. De Gilio
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