Continuano i disastri in Emilia Romagna, dove da circa una settimana 13 fiumi sono usciti dal proprio alveo, alcuni anche in più punti. A questi se ne aggiungono 8 nei quali la soglia idrometrica, ovvero il livello raggiunto dall'acqua, ha superato la soglia di allarme. Per il Rubicone, significa aver superato di 3 metri d'altezza normale. Bologna è uno dei 23 comuni, tra i quali anche Imola e Riccione, nei quali si registrano allagamenti diffusi. Non bastasse, lungo l'Appennino forlinese-cesenate, bolognese e ravennate sono segnalati oltre 250 dissesti in atto.
La protezione civile nell'ultimo bollettino ha dichiarato un bilancio di circa venti mila sfollati, quattro dispersi e quattordici morti.
L'alluvione ha causato molti danni come la completa inondazione del centro storico di Lugo, nel Ravennate. L’acqua ha cominciato a risalire dalla parte sud della pianura, lato via Emilia, per le esondazioni del Senio e del Santerno, che scorrono il primo ad ovest e il secondo a est della città. L'autostrada A14 invece è stata ripristinata grazie al lavoro ininterrotto della task force messa in campo da Autostrade per l’Italia; il tratto A14 comprende il bivio con la diramazione per Ravenna e Cesena Nord dove il traffico al momento transita su una corsia per senso di marcia in entrambe le direzioni.
Il maltempo in Emilia Romagna ha piegato «un territorio che è un asset di export eccezionale per il Paese, ci sono filiere strategiche, quella dell’ortofrutta, il vino, i surgelati; quell’area fa circa 10 miliardi di export all’anno», lo ha sottolineato l’assessore regionale alle attività produttive Vincenzo Colla, a margine dell’incontro con il ministro all’Ambiente Pichetto Fratin oggi a Bologna. Colla rassicura dicendo che il Governo si è impegnato a lavorare «in fretta ai decreti dell’emergenza, al decreto di stanziamento dei ristori per la ricostruzione». Intanto è già attiva la sospensione dei mutui per le aziende nelle zone alluvionate e sarà inserita anche la provincia di Rimini. Allo studio con le banche uno strumento in grado di offrire un ponte finanziario per le imprese che vogliono ripartire al più presto. Un'attenzione particolare è rivolta ai lavoratori impegnati nel settore agricolo, che vedono i loro campi sommersi dall'acqua e il lavoro di un intero anno perso.
Dopo aver fatto questo breve riassunto della tragedia capitata in Emilia Romagna, vorrei invitare qui a parlare un mio caro amico che studia ingegneria meccanica al Politecnico di Torino, che in qualità di studioso di tutto ciò che concerne la scienza, saprà spiegarci il motivo di questo fenomeno e soprattutto quali condizioni hanno portato a questa orribile vicenda. Dopo aver fatto una breve presentazione cedo la parola al mio caro amico Sergio Di Stefano.
"Premetto che queste sono analisi personali, ma credo che tutta Italia stia guardando con apprensione la situazione meteorologica del paese, in particolare in Emilia Romagna dove si sono verificati smottamenti che hanno inghiottito strade, case e ponti. Questo è dovuto al fatto che il terreno ha ricevuto ingenti quantità di acqua in poco tempo ed è stato messo in difficoltà soprattutto dopo la grave siccità di questo inverno. Mi preme dire che ovviamente è anche colpa del riscaldamento globale in quanto l'acqua terrestre se è più calda tende a espandersi e a evaporare generando potenti perturbazioni, con conseguente spostamento di masse d'aria e di generazione di aree a bassa pressione. Tuttavia dobbiamo fare una precisazione: è anche vero che quest'anno è iniziato "El Niño", un fenomeno periodico (che non ha nulla a che vedere col riscaldamento globale) che causa il riscaldamento delle acque del Pacifico di qualche grado, aumentando ulteriormente l'evaporazione dell'acqua. Questo porta sì a una piovosità superiore al normale in alcune aree ma in altre porta un calore eccessivo (es. Scandinavia, dove ora sta prevalendo l'anticiclone delle Azzorre, tipico delle estati italiane)".
Quindi cosa dobbiamo aspettarci per il futuro e per quest'anno? Le previsioni a lungo termine non si possono fare causa eccessiva imprecisione ma la tendenza che viene riferita dai modelli meteorologici sarà una spiccata instabilità per quest'estate, con periodi molto caldi alternati a break temporaleschi intensi che come abbiamo, sono dovuti a più fattori.
La redazione si stringe a tutta la popolazione romagnola, vi siamo vicini.
R. De Gilio, si ringrazia per la relazione scientifica il sig. Sergio Di Stefano
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