Vittoria! il Consiglio dei ministri dice si alle sanzioni contro i vandali del nostro patrimonio culturale

Martedì 11 aprile il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge che introduce nuove disposizioni in materia di "distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici". Il provvedimento prevede una sanzione amministrativa pecuniaria di importo compreso tra 20.000 e 60.000 euro per chiunque distrugga, disperda, deteriori o renda in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici di sua o di altrui proprietà, invece per chi deturpa o imbratti beni culturali di sua o di altrui proprietà verrà punito con una sanzione amministrativa di importo compreso tra10.000 e 40.000. Inoltre si ricorda che in entrambi i casi tali sanzioni si applicano a prescindere dal fatto che siano già state previste sanzioni penali per il reato commesso.

"Chi danneggia il nostro patrimonio artistico non può e non deve farla franca", ha scritto su Twitter la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, riferendosi alle proteste degli attivisti del collettivo ecologista Ultima generazione. che negli ultimi mesi hanno deturpato alcuni monumenti e uffici pubblici con una vernice "lavabile".

“Gli attacchi ai monumenti e ai siti artistici producono danni economici alla collettività. Per ripulire occorrono l’intervento di personale altamente specializzato e l’utilizzo di macchinari molto costosi. Chi compie questi atti deve assumersi la responsabilità anche patrimoniale”. È quanto sottolinea il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a margine del Consiglio dei ministri che ha approvato il disegno di legge da lui proposto.

LA RISPOSTA DEGLI ATTIVISTI DI ULTIMA GENERAZIONE

Il portavoce del collettivo afferma che sono rimasti molto sorpresi nel vedere una maggioranza che invece di occuparsi della crisi climatica è sempre più attiva nel promuovere leggi ad hoc per punire azioni non violente messe in campo da persone preoccupate per il futuro di tutti.

R. De Gilio

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