il David di Michelangelo è pornografia

Ciò che è successo a del incredibile, durante una lezione sull'arte del Rinascimento, agli alunni di una classe della Classical School di Tallahassee, in Florida, sono stati mostrate immagini di alcuni capolavori di Michelangelo, fra cui la statua del David e l'affresco della Creazione di Adamo della volta della Cappella Sistina, l'immagine della scultura, in particolare, è stata definita di "carattere pornografico".

Il presidente del consiglio di amministrazione dell'istituto ha offerto alla dirigente scolastica Hope Carrasquilla due opzioni: le dimissioni immediate dalla carica o il licenziamento in tronco. Senza spiegazioni. Insospettita, la preside si è rivolta alla stampa per denunciare il suo trattamento e ha avanzato il sospetto che la causa fossero proprio le immagini di nudo maschile michelangiolesche mostrate ai ragazzini. Aveva ragione. Hope Carrasquilla, che ha insegnato educazione classica per un decennio, si è poi detta consapevole del fatto che "una volta ogni tanto c'è un genitore che si arrabbia per l'arte rinascimentale".

Barney Bishop, il presidente della Tallahassee Classical School, dove la storia dell'arte è parte obbligatoria del programma didattico, ha ammesso al New York Post che ben tre genitori hanno protestato. In due casi per non essere stati avvisati in anticipo dei contenuti "controversi" della lezione, in un terzo la madre dell'alunno ha accusato la scuola addirittura di "pornografia", dicendosi "sconvolta" che suo figlio "abbia dovuto vedere quelle immagini". Bishop ha dichiarato che, in base al regolamento della scuola, gli insegnanti sono tenuti ad avvisare con due settimane di anticipo eventuali contenuti didattici "controversi". "I diritti dei genitori sono di primaria importanza e questo per tutelare gli interessi di tutte le famiglie", ha detto alla stampa. 

CANCEL CULTURE

Quanto avvenuto nella capitale della Florida non è il primo caso del genere negli Stati Uniti, dove la cultura in generale, anche nelle università, sta subendo la pericolosa deriva della censura e della cancel culture, anche da sinistra. Nel 2022, ad esempio, i tentativi di proibire alcuni libri nelle scuole e biblioteche pubbliche americane hanno raggiunto livelli record, secondo l'American Library Association, l'Associazione delle biblioteche statunitensi. Stando ai dati, lo scorso anno sono stati messi in discussione oltre 2.500 libri contro 1.858 nel 2021 e "solo" 566 nel 2019. Ad esempio hanno preso di mira Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain per il linguaggio "razzista". Arizona, Iowa, Texas, Missouri e Oklahoma hanno già presentato proposte di legge per vietare alcuni libri ritenuti "controversi".


Il David di Michelangelo è considerato un capolavoro della scultura mondiale, è uno degli emblemi del Rinascimento, e ritenerlo pornografico è un insulto all'arte. Questa volta è toccato ad un opera d'arte, ma come dichiarato dall'American Library Association non è la prima volta che si contestano  opere ritenute "controversi". Anche in Italia vediamo spesso usare il polityically correct per mettere alla gogna delle semplici affermazioni, mi vengono in mente molti esempi come la nuova edizione del libro della fabbrica di cioccolato dove il bambino ritenuto sia nei libri e nel film "grasso, brutto e nano" ora non sarà più possibile definirlo così perché ritenuto offensivo,  lo stesso accade con gli Umpa-Lumpa descritti come “pigmei neri” della “giungla africana”, trovati da Willy Wonka che li aveva resi schiavi.  Ora li definiscono come esseri di fantasia. oppure la sirenette che tutti noi sicuramente conosciamo, nel ultimo film della Disney la protagonista Ariel è stata riadattata e magicamente diventata nera. Sono favorevole all'inclusione o riadattamento di alcune  affermazioni ritenute offensive o all'inclusione di queste persone che ancora oggi, purtroppo, vedono episodi di razzismo nei loro confronti. però non trovo beneficio nel sapere che nel film della sirenetta la protagonista è nera oppure la parola "grasso" non viene più usata. L'inclusione è un ottima cosa, ma non così esagerata.

R. De Gilio


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